Scorri questa pagina per leggere i seguenti articoli:
• Il tradimento
• Il piacere
• La frustrazione e la soddisfazione dei propri bisogni
• Le emozioni - come ci sentiamo dentro?
• La paura - Riconosci ciò che ti spaventa
• Cos'è la Mindfulness Psicosomatica?
• Psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI)
• Psicologia online
• Perché andare dallo psicologo
IL TRADIMENTO
La vita di coppia, superata la fase dell’innamoramento, è tutt’altro che semplice e le difficoltà possono annidarsi quasi ovunque… persino in ciò che sembra banale.
Il tema del tradimento ha diverse sfaccettature, che cambiano nei tratti lungo le diverse fasi di età e di relazione.
Quali troviamo tra le possibili cause?
- idealizzazione di un rapporto diverso da quello stabile
- voglia di tenerezza
- soddisfazione dei propri bisogni inespressi
- pesantezza nella coppia -> bisogno di leggerezza
- uscire dalla routine , bisogno di novità
- desiderio del proibito/trasgressione
- tradimento come vendetta
- colmare dei vuoti
- bisogno di sentirsi desiderat*, di nuovi giochi di seduzione
Certi tipi psicologici tradiscono improvvisamente senza aspettarselo da se stess*, altro non riescono neanche a fantasticare altri rapporti e certi altri invece proprio non riescono a farne meno.
Da queste brevi informazioni che ho fornito possono nascere molte altre interessanti riflessioni, esistenziali e psicologiche.
Ad esempio: la monogamia è propria dell’essere umano?
È giusto o sbagliato tradire?(qui entra in gioco la morale, il concetto di bene e male: il “Super-Io” di cui parlava il famoso Freud)
Il tradimento indica una rottura nella coppia?
Indica che una delle due parti nella coppia è insoddisfatta?
Cosa si cerca fuori dalla relazione?
Chi è un “traditore cronico” è necessario che cambi? E come può cambiare?
E' possibile perdonare un tradimento ed uscirne rinforzati nella relazione?
IL PIACERE
Scienziati, filosofi, poeti e scrittori hanno parlato di piacere. C’è chi lo paragona alla felicità, chi lo chiama entusiasmo, o chi lo associa al puro e semplice godimento. Il piacere è una delle quattro sensazioni di base (primarie), assieme a dolore, rabbia e paura, che accomuna tutti gli esseri umani permettendo il loro adattamento a livello evoluzionistico. È una parte dell’uomo arcaica e primitiva che cerca appagamento e che può essere davvero molto difficile negare. (Coon et al., 2011) Il piacere può essere visto come un’esperienza o un sentimento che riporta ad una condizione psico-fisica positiva e infulenza in modo benefico la persona. Alcune delle emozioni che lo contraddistinguono sono la passione, la gioia e il desiderio. (Coon et al., 2011) Nella mia vita personale il piacere ricopre un importante ruolo. Senza di esso mi sentirei priva di motivazione, priva di passione, priva di quel fuoco interiore che mi avvicina alle cose e alle persone. Per me la ricerca del piacere coincide con l’appagamento del desiderio, sessuale e non. É la sensazione di essere “uno” con la natura e il cirostante. Piacere è per me anche la connessione con quel centro imperturbabile e saggio dentro di me. Questa ricerca del piacere, però, è motivo di gioie e dolori. A volte diventa una ricerca spasmodica di qualcosa, che mi porta a sentire di “aver sete”, di essere insoddisfatta e di “volerne sempre di più”. A volte questo piacere è qualcosa di inarrivabile, come l’acqua nel deserto. Non è solo appagamento, e non è solo godimento! Qualcuno ha detto: “Il piacere è lo scoglio sul quale gli esseri umani amano naufragare”. Il piacere, però, non per tutti gli individui è una sensazione chiara, limpida e priva di condizionamenti. La misura in cui ognuno di noi riesce a concedersi e godere del piacere dipende anche e soprattutto dalla propria storia personale, quindi, da genetica, ambiente, ingiunzioni di base, traumi e/o abusi. Il mio appagamento sta nell’osservare come un percorso individuale di cura o una psicoterapia di gruppo possano essere un vero e proprio processo di guarigione per me, per le persone e per la società. Sento nel profondo che sanare le ferite, riconoscere i propri bisogni, stringere relazioni sincere e provare piacere siano insieme la strada maestra per giungere all’Amore.
LA FRUSTRAZIONE E LA SODDISFAZIONE DEI PROPRI BISOGNI
La frustrazione può essere definita come il modo in cui si sente una persona quando la soddisfazione dei suoi bisogni viene ostacolata, impedita, temporaneamente o permanentemente. Essa costituisce un aspetto inevitabile dell’Esistenza, in quanto è ovvio che esista un qualche limite alla possibilità di soddisfazione dei bisogni, e il vissuto di frustrazione che ne deriva, se contenuto entro limiti tollerabili, rappresenta un importante fattore per lo sviluppo di una corretta relazione con la realtà e per la costruzione di una personalità equilibrata.
Le cause di frustrazione sono molteplici e sono classificabili in frustrazioni derivanti dall’ambiente fisico (es. affollamento abitativo, eccessiva rumorosità), dall’ambiente sociale (es. la propria opinione non viene presa in considerazione per via del proprio ruolo), di origine familiare (es. genitori che ostacolano il bisogno di autonomia del figlio), di origine personale (es. difetti fisici o psichici).
Per gestire la frustrazione prima di tutto si può concedere a questa frustrazione di essere vissuta e ascoltata, per poi lasciarla andare.
Possiamo provare a comprendere se il bisogno da soddisfare alla base è necessario e reale, un desiderio o un capriccio.
A questo punto...è possibile accettare la frustrazione e non intervenire oppure è necessario un cambiamento?
Un’azione volta al cambiamento può migliorare la situazione.
LE EMOZIONI - Come ci sentiamo dentro?
Le emozioni sono processi complessi, multifattoriali e soggettivi: sono la risultante di componenti biologiche, psicologiche e sociali.
Le emozioni di base sono: gioia, paura, rabbia, disgusto e sorpresa.
Lo studio delle emozioni permette di comprendere come ci sentiamo dentro, cosa proviamo, nel fare o tendere a fare qualche cosa.
Non per tutti è semplice convivere con le proprie emozioni.
Le emozioni ci permettono di interagire in maniera empatica con l’ambiente, ma possono anche agitare i comportamenti razionali dell’uomo.
Esse sono anche alla base della nostra spinta motivazionale e vitale.
Portare consapevolezza alle emozioni e osservare come esse si manifestano in noi, ci permette di essere attori attivi nella propria vita e muoverci CON loro. All’opposto, esse possono sopraffarci e muoversi contro di noi, quando vissute in maniera inconsapevole e passiva.
LA PAURA - Riconosci ciò che ti spaventa
La paura è un’emozione primaria, come la gioia, la tristezza, il disgusto e la rabbia. Una risposta istintiva che le persone e gli animali provano davanti una minaccia.
Si manifesta con l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, altresì chiamato sistema “attacco-fuga”. Davanti ogni minaccia, quindi, il corpo può decidere di scappare o combattere.
Questa è un’emozione che ci può essere amica, perché ci tiene in guardia dai pericoli e provvede alla nostra sopravvivenza.
Quando, però, la paura è persistente e pervasiva allora possiamo provare degli stati di inteso disagio.
A livello corporeo alcuni percepiscono dolore allo stomaco o al petto, mentre a livello psicologico irritabilità, tensione o confusione nei pensieri e nel risolvere problemi.
Un primo passo può sicuramente essere quello di riconoscere cos’è che ci spaventa così tanto e come si manifesta, nei pensieri e nel corpo. Cerchiamo anche di non giudicare noi stessi nell’osservare come questa paura si manifesta in noi.
COS'È LA MINDFULNESS PSICOSOMATICA?
Vivere nel qui e ora, una seconda opportunità per l’essere umano. Respiro, Consapevolezza, Scoperta, Pienezza, Amorevolezza, Profondità, Rilassamento...
Queste sono parole chiave che accompagnano l’esperienza di chi pratica la mindfulness. La Mindfulness nasce come tecnica di meditazione utile per sviluppare consapevolezza nel momento presente. Come tecnica pone le sue radici nell'antica meditazione Vipassana buddhista. Essere consapevoli del “qui-e-ora” vuol dire accogliere tutto quello che accade nel momento cercando di sospendere il giudizio: in ogni attimo possono manifestarsi pensieri, emozioni o sensazioni sempre diverse perché l’uomo è sempre diverso. Accettare tutto questo vuol dire accettare se stessi e la propria esperienza di sé. La mindfulness rappresenta per l’uomo una seconda possibilità; la possibilità di migliorare ed essere totali nel proprio presente, osservando i propri meccanismi automatici, i propri pensieri e sentimenti; come affermava Kabat-Zinn (1994): “Dovunque tu vada ci sei già”.
La Mindfulness, quindi, viene intesa come consapevolezza non giudicante del momento presente. L'indicazione per questa, ed in generale per molte meditazioni, è l'ascolto di se stessi, di chi sono a partire dal corpo, nel momento presente, senza giudizio.Semplicemente portando attenzione al respiro è possibile osservare nel momento presente il piacere di stare nel corpo, delle tensioni passeggere o delle tensioni croniche muscolari, chiamati blocchi psicosomatici (che vengono a crearsi per via dei condizionamenti che viviamo e che abbiamo vissuto) e anche emozioni e sensazioni.
Partendo dall’osservazione del respiro la mindfulness riguarda una chiara consapevolezza del proprio vissuto interno ed esterno, comprendendo pensieri, emozioni, sensazioni, azioni, o altri stimoli così come esistono in ogni preciso momento. Per questo motivo, la consapevolezza è stata anche chiamata attenzione "nuda" e consapevolezza "pura" o "lucida". La mindfulness rappresenta anche un’ottima pratica di supporto alle terapie mediche, farmacologiche e psicologiche.Lo stress agisce sollecitando il corpo tramite l’attivazione del sistema simpatico, perciò è complesso mantenere uno stato di quiete. La mindfulness e le varie tecniche di rilassamento, invece, vanno ad agire sul sistema parasimpatico (il sistema opposto) che rallenta l’attività dell’organismo, portandolo così ad uno stato di rilassamento consapevole e vigile.
Numerosissimi studi suggeriscono che la mindfulness è un ottimo strumento per favorire la consapevolezza dei propri sentimenti, emozioni e pensieri nel momento presente. Aiuta le persone che la praticano a non essere travolte da ciò che accade. Ciò non vuol dire avere un maggiore controllo, ma significa accogliere gli eventi senza giudicarli e comprenderne la relatività: come afferma qualcuno "i pensieri sono solo pensieri". I pensieri ruminanti e le emozioni intense quali ansia, rabbia, umore depresso ecc., ora hanno una possibilità in più di essere gestite. La Mindfulness rappresenta un nuovo strumento utile per poter fronteggiare meglio le problematiche quotidiane e trovare quiete e rilassamento. Meditare vuol dire osservare l’ordinarietà in modo diverso: reale, maturo, efficace e risolutivo. In questo processo la presenza di un gruppo con cui meditare e condividere il proprio vissuto è un valore aggiunto che rende l’esperienza più ricca.
Le ricerche scientifiche dimostrano l`efficacia della Mindfulness in diversi ambiti, in particolare:
- favorisce il benessere psicofisico;
- rafforza il sistema immunitario;
- rafforza il sistema cardiovascolare;
- favorisce la riduzione dello stress e degli stati di ansia;
- aumento dell'autostima;
- migliora le capacità di apprendimento e memoria;
- migliora la qualità del sonno;
- maggiore e migliore stabilità emotiva;
- maggiore e migliore senso di benessere e di rilassamento;
- aumento della percezione corporea ed emotiva e della consapevolezza del Sé...
Mindfulness non vuol dire non pensare, ma fare esperienza di sé momento per momento, radicandoci nel corpo e slegandoci a poco a poco dalle identificazioni della mente.
Meditare, inoltre, mostra la strada di ritorno verso il Sè, quel centro di saggezza imperturbabile che tutti abbiamo.
Su questo sito puoi trovare delle mindfulness guidate nella sezione Video.
Puoi anche acquistare o regalare dei pacchetti mindfulness.
PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA (PNEI)
Il modello psico-somatico, convalidato sia dalle ricerche cliniche internazionali che dai più recenti contributi delle neuroscienze, della psicofisiologia e, in particolare, della PNEI, la psico-neuro-endocrino-immunologia, negli ultimi decenni ha definitivamente superato la dicotomia cartesiana tra mente e corpo e ha favorito una comprensione unitaria e sistemica dell'essere umano in cu tutti i principali sistemi - nervoso, cognitivo, endocrino e immunologico - sono inseparabili elementi funzionali di un'unica rete.
Nella visione psicosomatica che riporto, la PNEI si inserisce come collegamento tra medicina e psicologia, con un modello mente-corpo che comprende la globalità dei processi fisiologici, emotivi, psicologici e comportamentali sociali intesi come un sistema organico e unitario.
[fino a qui non è roba mia, quindi cambia qualcosina. Ho scritto la parte sulla PNEI per ultima e ora sono distrutta. Da ora in poi è farina del mio sacco, quindi puoi copiare paro paro]
L'essere umano all'interno di questo approccio viene accolto nella sua intera complessità. I suoi stati interni non vengono analizzati isolatamente ma come ingranaggi di un sistema olistico.
PSICOLOGIA ONLINE
Ho deciso di lavorare principalmente online per le insicurezze/sicurezze di questo periodo storico, perché davvero credo che la psicologia online abbia le stesse potenzialità di un lavoro in presenza e anche per le mie prospettive di vita.
Per alcuni so che può sembrare strano fare sessioni con il proprio psicologo online, semplicemente perché non è nostra abitudine, non perché non sia possibile.
Diverse ricerche recenti dimostrano che i colloqui di sostegno psicologico online fanno sentire le persone meno tese.
La tua stanza e il tuo spazio possono aiutarti a sentirti sicuro e protetto nell’esprimere le tue emozioni.
Puoi mantenere la tua privacy evitando l’imbarazzo da “porta d’ingresso”.
Puoi essere dove vuoi e pronto/a a lavorare su di te in orario per il tuo colloquio psicologico
Inoltre gli incontri online accorciano le distanze e sono ecologici!
Sono questi ed altri i vantaggi del lavoro psicologico online.
PERCHÈ ANDARE DALLO PSICOLOGO
Il mito principale da sfatare è che dallo psicologo ci vadano solo i matti.
Andare da uno psicologo è un grandissimo regalo che puoi fare a te stesso/a. Non è qualcosa che va a minare la tua autostima, anzi!
È un gesto di amore, di rispetto e fiducia verso di te.
Lo psicologo ragiona assieme alla persona ad individuare quali sono gli impedimenti davanti alle soluzioni.
Lo psicologo è d’aiuto ad impostare degli obiettivi, a superare gli ostacoli per raggiungere questi obiettivi, ad aumentare benessere e sicurezza.
“Sento di aver voglia/bisogno di questo tipo di aiuto, cosa me lo impedisce?”